Un attacco hacker di vaste dimensioni ha colpito l’host Internet Dyn, rendendo, di fatto, inaccessibili dagli Stati Uniti numerosi siti Web tra cui Twitter, eBay, Reddit, Spotify Cnn, New York Times, Financial Times, Netflix e Visa.
Lo hanno riportato lo scorso ottobre i media statunitensi, precisando che si è trattato di un attacco di tipo DDoS, tipologia utilizzata per saturare le reti Internet fino a bloccarle.
L’interruzione del servizio è durata alcune ore, fino al ripristino, da parte di Dyn, delle funzionalità. L’attacco hacker, dice ad Adnkronos Marco Gioanola, Senior Consulting Engineer, Services Architect di Arbor Networks, “è una dimostrazione di forza preoccupante della quale bisogna tener conto”.
Questo genere di attacchi “possono anche essere interpretati come test per verificare il livello di protezione, mettere alla prova l’arsenale a disposizione e capire quanto può fare male”. Comunque, continua l’esperto, “chiunque metta in piedi infrastrutture come quelle dei servizi dns non può non considerare questo tipo di attacchi e non può non considerare che oggi gli attacchi DDoS raggiungono dimensioni che fino a pochi anni fa erano impensabili”.
L’attacco, dice Antonio Forzieri, esperto di sicurezza di Symantec, “è composto da due ingredienti che fanno rumore: da una parte viene attaccata una componente core del Web, quella dei dns; dall’altra si dimostra come condurre un attacco di questo genere sia relativamente facile”. E secondo Forzieri non basta essere protetti: “Anche chi ha una banda importante vedrà scricchiolare il sistema davanti ad attacchi di questa intensità”.
Fonte: www.adnkronos.it
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